mercoledì 22 giugno 2011

Che meraviglia sentir le gambe esplodere

Non devo mollare. Guardo a sinistra e il mare è sempre più in basso. Bellissimo, come sempre. A destra il verde e a sinistra il mare. Il fiato, una regolare ricerca spasmodica d'aria che non basta mai. Le gambe sono fiamme. Davanti a me, il professore e giacomino. "Forza mike non mollare!!!"

Salire strada del friuli per la seconda volta è nuovamente un misto di sensazioni del tipo " bon dai ragazzi, ci siam mangiati 'sto kebab, andiamo a farci un giro tranquillo verso barcola, magari raggiungiamo Max e moglie in dolce attesa per un bel toc" e "ok cazzo, partiamo, facciamola, forse non ce l'abbiamo nelle gambe o forse sì, sarà pure una "salitina" per i ciclisti veri ma rimane tosta per noi - io - neofiti delle salite".

Arrivo sotto la curva a gomito di contovello. Mi fermo, come la volta scorsa. La notte non è pece stavolta, la luce è ancora tutta lì ma non posso non pensare a quel tracciante di luce nel cielo stellato, dopo la salita nel buio più buio. Riprendo fiato, sto scoppiando. Il prof e Giacomo non si fermano. Tanto di cappello.

C'è lo spirito del "partiamo, andiamo, non stiamo a pensarci troppo". C'è il piacere di sorridere della fatica, dello spararsi di nuovo giù per strada per Opicina. E qui sì che torna il buio pesto, e l'adrenalina, e le curve pennellate, e le gambe che girano a mille....E non si può non tirare un grido di gioia mentre il vento ti schiaffeggia il volto e le labbra si aprono in un sorpasso provato, in un sorpasso subito. La bicicletta sembra essere questo: piacere di andare a 5 all'ora e chiaccherare, godimento di spingere fino a quando scoppia il cuore e le gambe sembrano staccarsi mentre la velocità pare prossima al muro del suono. Fermarsi, e bere una birra in un posto qualunque. La bici lì a fianco, bellissima come oggetto immobile, carica di un'energia pronta ad esplodere non appena si monta in sella.

Tutti quei giri di pedali, quella velocità, quelle curve, racchiuse in un oggetto esteticamente perfetto. Senza motori, senza chiavi, portiere, finestrini, radio, luci...

Grazie professore. Al tuo fianco, pedalare diventa un'avventura e ad ogni angolo non sai mai cosa ti gira per la testa. Sei capace di bere 4 guinnes ed essere più in forma di prima, spero di essere anch'io un cinquantenne così. Giacomo, non smetterò mai di ringraziarti per quanto riesci a farmi sentire spensierato, per ogni sorriso che mi regali, per la condivisione di questi momenti che ci piacciono così tanto, dove il muscolo urla, il fiato non perdona e la mente è libera, pronta a tutto, felice....

Questo è quello che speravo di ricevere dalla bicifissa.

Una meraviglia.

2 commenti:

  1. e sì......we did it again!!!
    e già......una meraviglia!!
    una meraviglia, again and again......

    Percorro via udine dopo una giornata lunga e densa, ho avuto la fugace tentazione di rimanere a casa: 'no xe giornata'.
    E invece, eccomi che ansioso ed eccitato pedalo come un 13enne ad un appuntamento.........scivolo 'lieve' (roda nova) davanti l'officina del max (cadaveri di bici appese alla saracinesca......sembra di passare davanti al quartier generale di Kurtz-citazione per il conradiano maic) , so già che non lo vedrò, giustamente a casa con la mogliettina (anche se scopriro poco dopo che i xe a barcola a far el bagno).
    Sono in vista del SuperKebab......sono pronto a commuovermi alla vista di una decina di ciclisti in trepida attesa......
    Cazzo!..........no xe nissun, 'sti str.......!!!!

    Per fortuna, sul muretto di fronte, rotolo kebab in mano e coca a fianco, scorgo Mike.....za mejo....se va de sicuro.

    Ecco un altro: giacomo, canottiera e braghette sbregade.

    Kebab e coca per carburare, se va??

    Basterebbe una mezza parola per virare verso barcola e fare un bagno, tranquillo e meritato.

    E invece no, c***o! Dritti come fusi verso una minacciosa salita de gretta.

    Stringi i denti e vai! Xe za 'ssai bel. Via che si pedala, fiatone, gambe dure.

    Faro sulla destra............sorpresa: un bel, invitante asfalto nero nero ci indica la strada: ghe semo! Giacomo davanti che fa strada, tento una rasoiata, vien ben, ma xe meio che se demo una calmada. Coma racconta maic, la pece magica della volta scorsa è stata rimpiazzata da una bella e diffusa luce estiva.........si continua.

    'Guardè el panorama, no ste far i ciclisti'.............come la volta scorsa non mi accorgo del traffico, ce n'era????

    Ultima fatidica rampa con tornante................fontana!!! Giacomo tira dritto, ma dove c***o el va???

    Fermi, acqua e risate in abbondanza.

    Dove se va? Opicina senza dubbio. E la lunga esasperante rampa sfila veloce. Una birra fresca in via di prosecco: esattamente come la volta scorsa, la tradizion no se gratta el cul.

    Salitina obelisco............qualche studiata incertezza e via!

    La magia si ripete, buio assoluto, tre bici a fionda in mezzo alla notte, un turbinio di gambe................quando pensi di non poterne più, accelleri come un forsennato e la strada ti inghiotte............sempre più giù sempre più giù.

    Curva faccanoni, in tromba.....la go imparada de maic la volta prima.............ah sì: maic xe una lucetta rossa duecento metri più avanti..............io e giacomo dietro.

    Ma lo bechemo.........c***o se lo bechemo.

    Siamo ormai alla fine............gran sorrisi e strette di mano............per noi è e restera l'impresa.

    Un giro in città per dire al mondo che esistiamo e birra super al boston.

    Tre moni sorridenti e sudai come moni.................

    Felici, stanchi............amici

    Grazie a tutti!!!

    a quando la prossima?..........

    RispondiElimina
  2. grandissimo prof. cazzo. insieme al tuo splendido testo, credo che abbiamo dato una buona panoramica del divertimento che ci ha travolti!!! alla (vicina) prossima volta!!!

    RispondiElimina